Poliambulatorio Rafael

Terapie Complementari e Integrate

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Carcinoma Duttale Infiltrante





Mi chiamo R.,
sono una paziente da molti anni del Dott. Torresin, e ogni volta che andavo ai controlli per l’allergia mi consigliava di fare un’ecografia al seno, specialmente al destro perché era un seno a rischio con mastopatia brocistica. A 33 anni ho iniziato a fare mammografia ed ecografia a cadenza annuale: tutto bene. A 41 anni, nell’ottobre 2000, ho iniziato ad avere un dolore sempre più persistente al braccio destro; sono andata dal mio medico di base che mi diagnosticò una periartrite, pensando che la causa fosse il mio lavoro alquanto pesante. A dicembre 2000 il dolore al braccio era ancora ben presente, così ho deciso di prenotare un’ecografia e mammografia al seno. Il 9 gennaio 2001 andai al controllo: ero abbastanza tranquilla perché avevo fatto mammografia ed ecografia pochi mesi prima, a maggio 2000, e in quell’occasione il medico radiologo mi disse che andava tutto bene e di tornare dopo un anno. Quello stesso giorno 9 gennaio 2001, mentre il radiologo faceva l’ecografia sospettò subito qualcosa, e mi disse di attendere perché doveva farmi subito un ago aspirato. l’esito fu: “carcinoma duttale infiltrante diramato in tutto il seno e ai linfonodi ascellari”. Preciso che anche a maggio 2000 avevo il tumore al seno,però il medico che eseguì la mammografia non se ne accorse e mi disse che andava tutto bene. Nel febbraio 2001 venni operata: mastectomia radicale e svuotamento ascellare per voluminose neoplasie al seno destro. prima di fare l’intervento, poiché erano parecchi anni che non andavo dal Dott. Torresin sono ritornata da lui e ho iniziato n da subito a curarmi con i suoi rimedi naturali: iniezioni sottocutanee per aumentare le difese, ossigeno-ozonoterapia e dieta disintossicante per prepararmi all’intervento. Dopo l’intervento, mentre attendevo l’esito dell’esame istologico, il chirurgo mi aveva già avvertito che dovevo fare un ciclo di chemioterapie per nove mesi più radioterapia, in quanto il mio tumore era particolarmente aggressivo. Mi furono tolti 20 linfonodi ascellari e questo è l’esito dell’esame istologico: “carcinoma duttale infiltrante della mammella con diffusi aspetti di invasione vascolare linfatica infiltranti i piani profondi del capezzolo; metastasi linfonodali in 7 dei 20 linfonodi repertati”. Elevato rischio di recidiva. Mi fu detto che non avrei avuto tanta sopravvivenza. ero disperata e telefonavo 2 o 3 volte al giorno al Dott. Torresin che mi rassicurava sempre. Mio marito mi portò in un’altra clinica oncologica per sentire il parere di altri medici. La visita fu devastante, mi dissero che dovevo fare la chemioterapia; però per loro non avrei avuto più di un anno di vita anche facendo la chemioterapia più forte col Taxolo. Mi ricordo quando sono uscita dalla clinica con mio marito e mio fratello; mi sono inginocchiata, ho guardato il cielo e ho pianto tantissimo dicendo a Dio che mi facesse morire in quel momento. Con quel verdetto mi sentivo condannata a morte. Telefonai al Dott. Torresin e lui mi ha rincuorato dicendomi di affidarmi a Dio, che solo lui sapeva quale sarebbe stata la mia ora e di dimenticare quanto mi avevano detto i medici della clinica oncologica. Iniziai a fare la prima chemioterapia per 8 ore, però da quel momento cominciai ad avere dei gravi problemi dovuti alla cura: ho avuto un blocco renale con febbre alta e dolori fortissimi ai reni; allora ho dovuto andare all’ospedale dove per 5 ore mi hanno fatto delle flebo. Poi sono ritornata a casa, ma le flebo non avevano risolto nulla. Mi recai in seguito dal Dott. Torresin, che era molto preoccupato e mi diede una cura specifica; dopo 5 giorni di blocco renale ero talmente gonfia che durante l’ultima notte pensavo di scoppiare. Avevo il sapore dell’urina e delle feci in bocca. Non riuscivo a dormire dal dolore, allora alzai la tapparella: guardando la statua della Madonna di fronte a casa mia, di lì a poco avvenne il miracolo; mi venne lo stimolo di fare pipì, e sono andata in bagno. Uscì del sangue con qualche goccia di urina e i reni si sbloccarono; così presi la decisione di non fare più la chemio, al contrario del consiglio di tutti i medici, perché se dovevo vivere per un anno lo avrei vissuto con minore sofferenza. L’anno prima era morta la mia migliore amica dello stesso male. Proseguii con le cure del Dott. Torresin: terapie disintossicanti e immunostimolanti, ossigeno – ozonoterapia settimanale, dieta naturale e ipertermia una volta al mese. Ora sono guarita e sono la persona più felice del mondo, perché ho la pace nel cuore e un amore grandissimo verso Dio, che mi dà la forza di andare avanti. Siamo nel 2015, sono passati 15 anni da quella brutta esperienza: sto bene, i marcatori sono sempre nella norma, proseguendo sempre con le cure del Dott.Flavio Torresin, continuo con la mia grande fede iniziando la giornata con lapreghiera, e con una grande gioia e pace nel mio cuore. Con gratitudine R. G.


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